Secondo la Fao (2011), vengono allevati e macellati ogni anno 56 miliardi di animali, tra cui soprattuto maiali, mucche e polli.
Uno degli aspetti più crudeli dell'allevamento intensivo è che gli animali destinati al macello vengono trasportati per giorgi e giorni, per migliaia di chilometri, anche da uno Stato ad un altro. Questo comporta notevoli sofferenze da parte degli animali. Tutti noi abbiamo avuto occasione di vedere questi carri bestiame per strada, mentre andiamo in vacanza per esempio: tutti ci siamo resi conto che non sono comode aie di fattoria. Il ricordo dei treni in cui gli ebrei venivano caricati è sempre vivo e reputo di non esgaerato facendo questo paragone: gli animali, come gli esseri umani, sperimentano la paura e la sofferenza e non sono meno degni di noi di avere una vita che le escluda entrambe.Sovvenzioni pubbliche, leggi e mancato controllo rendono il trasporto degli animali una catena della sofferenza e dell'abuso a cui si aggiunge il forte impatto ecologico e anche sanitario: gli animali, trasportati per strada e per mare, soffrono il caldo e il freddo, sono disidratati e affamati, stipati in luoghi angusti e scarsamente aerati, camminano nei loro stessi escrementi, ed alcuni di loro muoiono anche nel tragitto. E' facile pensare alla salubrità della carne che, loro malgrado, offrono alla fine.
Ebbene, cittadini del mondo responsabili e sensibili hanno indetto una petizione per limitare le ore di viaggio a 8.
Il sito di questo gruppo è http://www.8hours.eu/. Sono state accolte più di un milione di firme che spingono verso una nuova normativa.
Limitare le ore di trasporto permette un maggiore controllo su: la provenienza della carne,la salute dell'animale, il benessere dell'animale.
Diverse buone ragioni, insomma.
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