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21.11.13

Perché portare un bambino in questo mondo? Project Sunlight



Unilever è una multinazionale anglo-olandese il cui marchio tutti noi abbiamo avuto almeno una volta in casa. Lipton, Bertolli, Findus, Dove, Coccolino, Mentadent, Axe, Knorr, ecc. Questo enorme marchio ha voluto impiegare delle risorse per un mondo migliore. Non mi soffermo sull’eventuale spreco di risorse di cui le multinazionali inevitabilmente sono corresponsabili, ma mi soffermo sul valore del gesto e quello che tutti noi possiamo imparare.



Un filmato molto toccante è stato mostrato a delle coppie in attesa di un bambino di diverse parti del mondo. Il filmato poneva un’importante domanda che probabilmente ogni genitore responsabile si fa: “Perché portare un bambino in questo mondo?”. La banalità della domanda si scontra con la realtà: portereste vostro figlio nei quartieri malfamati della vostra città? in un bar pieno di fumatori incalliti? dal vicino violento e razzista? vicino ad un pozzo petrolifero in fiamme?

Perché portarlo in questo mondo che sembra avere sempre meno rispetto e attenzione per sé stesso?
Perché ogni giorno c’è chi si impegna per trovare una soluzione ai problemi, o a non causarli.
Perché ogni giorno si studia per evitare banali malattie con prodotti specifici.
Perché si cercano nuovi e rivoluzionari metodi di coltivazione per garantire cibo a tutti.
Perché si trovano le modalità di offrire acqua pulita in ogni angolo del pianeta.

Unilever vuole dare questo messaggio di speranza: respira con calma, porta il tuo bambino in questo mondo, perché non c’è mai stato un momento migliore per garantire un futuro luminoso ai nostri figli.

Le risposte dei genitori al filmato sono state tutte molto emozionate ed emozionanti. Mi è piaciuta la semplicità di uno di loro, che ha detto “Il mondo ha bisogno di più brave persone, e mi piace pensare che nostro figlio sarà una di loro”. Se vogliamo considerarci ed essere genitori responsabili e donare ai nostri figli un bel posto in cui vivere, sono le scelte di ogni giorno, di ognuno di noi, che condizioneranno il domani. Ormai tutti ne siamo consapevoli, tutti abbiamo le informazioni per concedere ai nostri figli, come di dovere, un mondo migliore di quello che abbiamo conosciuto noi, un mondo per cui essere fieri, un mondo i cui i nostri nipoti si guarderanno intorno e ci ringrazieranno per il buon lavoro che abbiamo fatto.

Per saperne di più: www.projectsunlight.com

20.11.13

Solo del maiale non si butta via niente: spreco del cibo




“Del maiale non si butta via niente” dice un adagio toscano che proviene da un tempo in cui le condizioni economiche sfavorevoli crescevano bambini ben poco schizzinosi.
Sorpassati gli anni del secolo scorso in cui ci sentivamo autorizzati allo spreco, siamo tornati ad un momento storico di crisi economica. Pensate che gli italiani siano tornati alle buone abitudini di un tempo?

A rispondere a questa domanda c’ha pensato Altroconsumo che con una ricerca fatta su dieci famiglie (dalla numerosa ai single) a cui è stato chiesto di compilare un diario alimentare con i cibi mangiati e quelli eventualmente avanzati e buttati.

Seppure il gruppo di famiglie abbia affermato, in un colloquio precedente, di non buttare via niente, la realtà appare diversa, a cominciare dalla spesa fatta al supermercato: senza lista della spesa, è facile essere preda delle offerte 3x2 che riempiono le dispense oltre le reali possibilità di consumo, o comprare articoli di cui non abbiamo effettivo bisogno; la data di scadenza, inoltre, viene raramente controllata e spesso le offerte vengono applicate proprio su prodotti che stanno per scadere. La differenza tra due importanti diciture viene ancora confusa:
“da consumarsi entro” è tassativa e ne va della sicurezza dell’alimento;
“da consumarsi preferibilmente entro” indica che il prodotto può essere consumato dopo quella data, anche se alcune caratteristiche peggioreranno gradualmente, soprattutto sapore e nutrienti.

 
Nel frigo, a casa, quante volte ci si accorge, scavando tra le provviste, che quella in fondo è scaduta da un bel pezzo? Occorrerebbe quindi fare una sistemazione intelligente dei prodotti nel frigo, mettendo dietro quelli appena acquistati, sistemando frutta e verdura sul fondo, formaggi e scatolame aperto in cima, mentre in mezzo carne e pesce.

Quali sono quindi i prodotti più buttati dalle famiglie italiane?
Frutta e verdura: principalmente perché acquistate in quantità eccessive e conservate in maniera scorretta.
Latte e derivati: arrivata la data di scadenza o la muffa.
Bevande: come succhi di frutta e vino rosso, perché non si riesce a consumarli in tempo.
Scatolame, conserve e surgelati se ritenuti vecchi o conservati da troppo tempo.
Carne, pesce e pane sono le cose che si buttano raramente: la prima perché in caso viene congelata, il secondo perché consumato immediatamente dopo l’acquisto, il pane perché esce fuori il nostro senso di colpa.

Curioso, ma non sorprendente, è il fatto che nell’occidente industrializzato gli sprechi alla fine del percorso del cibo, cioè nelle nostre case, pesano al 40% sul totale, oltre agli scarti dovuti alla non conformità alle regole igieniche o… estetiche nei supermercati e alla raccolta.

Tutto questo non è solo un problema di coscienza. È un profondo problema ambientale. Per produrre e smaltire quel cibo sprecato abbiamo impegnato risorse, come acqua (250 km³) e terreno (14 milioni di km²) e prodotto gas serra (3,3 miliardi di tonnellate). Questi numeri, che sono davvero giganteschi, ci danno l’idea di quello che provochiamo nel momento in cui apriamo il contenitore dei rifiuti per buttare del cibo che avrebbe potuto o potrebbe ancora essere mangiato.

19.11.13

Un corto sul rapporto tra Homo Sapiens e natura

L'animatore e illustratore Steve Cutts ha realizzato un corto in Flash e After Effects dal titolo "Man". Un filmato che, nel suo essere cartoonesco e comico, ha un retrogusto amaro. Parla infatti della storia (vera) di come uno tra gli animali che vivono sul Pianeta Terra abbia cominciato non ad usare bensì a sfruttare ed abusare delle risorse del pianeta stesso. La fine è tragicomica.

Non so voi, ma io preferirei essere ricordato per altre cose. Vorrei ri-intitolare questo corto "Man till 2013 a.D.".

20.10.13

Plastica biologica a basso prezzo per sbaglio!

http://static.nationalgeographic.nl/thumbnails/genjNews/detail/72/01/00/biologische-kunststof-172.jpg

La plastica ha un impatto pesantissimo sul nostro ambiente. Secondo l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti nel 2011 le plastiche costituivano oltre il 12% dei rifiuti solidi urbani. Questa cifra, che ad una prima occhiata può sembrare minima, assume connotati spaventosi quando la si confronta con quella degli anni '60, quando i rifiuti plastici costituivano meno dell'1%!
All'improvviso il mondo ha scoperto la plastica, talmente versatile, durevole e a buon mercato che le nostre case ne sono piene, e nemmeno ce ne accorgiamo. E questa assuefazione fa sì che un'enorme mole di materiali plastici viene dispersa nell'ambiente e li rimarrà potenzialmente per sempre perché nessun batterio ha la capacità di biodegradarli (e probabilmente la plastica fa anche schifo ai batteri!).

Ad oggi, nessuna delle bioplastiche in commercio è completamente sostenibile oppure la loro produzione ha dei costi troppo alti e quindi non competitivi con la "classica" plastica.
Ma Gadi Rothenberg e Albert Albert dell'Università di Amsterdam hanno fatto per sbaglio una scoperta che potrebbe portare ad un cambiamento radicale.
Impegnati in laboratorio nello sviluppo di cherosene biologico, hanno creato invece un materiale biodegradabile in acqua, un materiale che sembra bachelite, un materiale che in alcuni casi è persino più economico della plastica! Questo composto compete con la plastica anche per versatilità: secondo i ricercatori, ci si può creare qualsiasi cosa, dai materiali più duri a soffice schiuma.
Di cosa è fatta questa nuova plastica? Di materiale di scarto vegetale, di facile e locale reperibilità e produzione. E, notizia molto molto importante, la combustione non crea gas tossici.
Se dopo un picnic una forchetta di questo materiale vi cade in un torrente, nessun problema: in alcune settimane la vostra forchetta scomparirà, divenendo mangime per pesci! (Noi comunque stiamo attenti e le forchette le buttiamo negli appositi contenitori.)

Nell'immagine riportata, un altro uso di questa plastica: piantare un bell'arbusto in giardino direttamente col vaso, che verrà biodegradato e fornirà un ottimo nutrimento per la pianta.
Seguiremo gli sviluppi di questa ricerca e ci auguriamo che porterà alla realtà tutto il suo potenziale.

19.9.13

Vecchio orinatoio trasformato in giardino


Vi sono città dove angoli bui vengono usati come orinatoi pubblici, e città dove vecchi vespasiani diventano giardini. Quest'ultimo caso è accaduto a Den Haag (L'Aia), città olandese sede della Corte Internazionale di Giustizia nel monumentale Palazzo della Pace.
I Guerrilla Gardening di questo sito (letteralmente: Più verde? Fai da te!) hanno pensato bene di dare nuova immagine e dignità all'entrata di un urinoir pubblico nel bel mezzo della città.

Ecco un'immagine della strada per come si presentava prima e durante l'intervento:



L'azione verde ha avuto sostegno del Comune e la diretta partecipazione di un assessore, il direttore di queso distretto della città e altri funzionari: la Città ha infatti sovvenzionato l'acquisto delle piante e del terriccio necessario.
I guerriglieri del verde si sono messi al lavoro per due giorni, nonostante la pioggia cadesse a catinelle: questi olandesi non li ferma niente e nessuno!

https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/947210_660431047306892_1881924568_n.jpg 

Il risultato è veramente molto bello: un angolo di città in cui fiori e verde esplodono di colori!




File:Public Urinal.jpg
E vi state chiedendo, in preda all'angoscia, dove fare i vostri rapidi bisogni se andate a visitare le città olandesi, tranquillizzatevi: per strada trovate comodi e puliti orinatoi pubblici!

12.9.13

Le posate in bioplastica che sembrano cruditè


Delle posate che, a fine fasto, si possono anche mangiare?
Una forchetta da sgranocchiare con della maionese?
Un cucchiaino-carota per mangiare una torta di carote?

Deve essere questa l'idea che è venuta in mente a Qiyng Deng. Questo straordinario designer ha pensato di produrre delle posate eco-friendly che sembrano cibi che mangiamo ogni giorno. Attenzione, ho detto "sembrano"! Perché queste posate, lungi dall'essere commestibili, sono tuttavia prodotte in bioplastic PLA a partire da oli e grassi vegetali. Praticamente son fatti di margarina!

Il nome di questa creazione è Graft (innesto) e fanno parte della presentazione di Deng alla École cantonale d’art de Lausanne in Svizzera.



Effettivamente queste posate sono molto belle:
un coltello-porro
una forchetta-sedano
un cucchiaio-carciofo
un cucchiaino-carota
un bicchiere-limone
una coppetta-arancia

Direte voi: saranno anche in bioplastica, ma hanno comunque un costo di produzione; non sarebbe meglio non produrne affatto?








Seppure sarebbe meglio utilizzare meno plastica possibile, occorre comunque puntualizzare che si tratta di lavori di design, non delle forchette in plastica che compriamo al supermercato per i compleanni. Di conseguenza sono oggetti assolutamente non usa e getta. Anzi, questo è proprio il principio con cui Deng li ha ideati: le butteresti via facilmente?

Io no: sono proprio belle!

6.9.13

Coca-Cola multata dall'Antitrust


Circa un anno fa mi sono divertito a sviscerare un depliant della Coca-Cola inserito in alcune riviste e metterne in evidenza le contraddizioni e le notizie false o fuorvianti, dati scientifici alla mano.  Nemmeno a dirlo, in un libro di favole si trovano meno fandonie.

Mi rincuora sapere che a dirlo è anche un'autorità che ci protegge da eventuali scorrettezze: l'Antitrust.
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, ha chiesto alla Coca-Cola di correggere le "le informazioni nutrizionali fuorvianti, non chiare e incomplete sulla Coca-Cola e i suoi ingredienti" contenute in quel libretto. Al suo posto, la multinazionale dovrà scrivere informazioni vere sul "reale valore nutrizionale" della sua bibita.

D'altronde come stupirsi, quando nel suddetto depliant si rincuora la mamma di turno, dicendole che bere Coca-Cola fa bene alla salute, perché contribuisce l'idratazione del corpo. Che favorisca l'idratazione possiamo anche accettarlo, in quanto la Coca-Cola è fatta per l'99% di acqua e zucchero. Ma veicolare un messaggio del genere è come dire: mamma, fa bere al tuo bambino l'acqua delle pozzanghere sull'asfalto, contribuisce alla sua idratazione!

Speriamo che questo sia l'inizio di un percorso di responsabilizzazione di questa multinazionale con un fatturato di 46,542 miliardi di $ l'anno.

2.9.13

Youth in Action a Lentini (SR) tra innovazione e tradizione



Da Lentini (SR) ancora ottime notizie! Sembra che questa parte della Sicilia sia in fermento e non può che far piacere!
E’ in arrivo questa settimana un nuovo progetto approvato dal programma europeo “Youth in Action” a cura del Ex Duco Lab Edb.

Sospesi tra tradizione e innovazione, questi 10 giorni (7-17 settembre) daranno ai partecipanti la possibilità di sperimentare, tra le altre:

  • street art
  • usanze antiche
  • prodotti locali a km 0
  • cicli e ritmi naturali
  • tecniche di riciclo.

E interculturalità. Proprio così, perché i partecipanti non sono solo ragazzi italiani, ma provengono anche dalla Lituania e dalla Polonia. Questi ragazzi si scambieranno informazioni, ricordi, aneddoti delle loro tradizioni e acquisiranno nuove conoscenze durante i workshop pomeridiani. Verranno seguiti da giovani e preparati leader con esperienza e competenza.
Il tutto immersi nella natura, in un bellissimo agrumeto a produzione biologica ed ospitati nella struttura antistante. La bellissima Sicilia offrirà un panorama mozzafiato ed una salubrità di ambiente e costumi che arricchiranno i ragazzi, permettendo loro di tornare a casa con un bagaglio culturale e un senso di appartenenza europeo più ampi.

Per maggiori informazioni:
Alessio Bufalino: alessio.bufalino@gmail.com
Alessandra Matarazzo: flylady@hotmail.it
Ex-Duco laB: exducolab@gmail.com

Ecco alcune foto della struttura e dell'ambiente intorno. Bellissimo e suggestivo.

4.8.13

Arrivederci a settembre!

Eco-Sphera va in vacanza, ci rivediamo a settembre con nuovi interessanti articoli, novità e una veste grafica rinnovata!
Buone vacanze d'agosto, godetevi la bellissima ecosfera di cui siamo parte!

31.7.13

Macellai per bambini: gara di solidarietà?


Nel settembre dell'anno scorso si è tenuto a Milano l'evento "Butchers for children", pensato come gara di solidarietà per sostenere le vittime del terremoto in Emilia Romagna.
L'obiettivo dell'evento è senza dubbio lodevole, non mi ci soffermo neppure.
Ma di buone intenzioni è lastricata la strada per l'inferno.

L'inglese utilizzato rende accattivante un evento che, in italiano, avrebbe il nome di un film dell'orrore: Macellai per bambini. Una specie di spauracchio per bambini capricciosi che non vogliono lavarsi i denti prima di andare a letto.
Questa è la nota di colore.

Le note dolenti sono queste: avevamo davvero bisogno di una festa del macello?
Avevamo davvero bisogno di incentivare l'uso della carne nella nostra alimentazione, quando il suo eccessivo uso in occidente (e crescente nelle nazioni in via di sviluppo) è causa di:
disboscamento
abuso dell'acqua potabile
inquinamento
maltrattamento degli animali
e ancora:
ipertensione, diabete, obesità e ipercolesterolemia e altre cosiddette "malattie del benessere" causate da un'alimentazione sbagliata che introduce troppi grassi e proteine animali.


E se non bastasse, oltre allo spreco di spazio e acqua va aggiunto quello di cibo: per comprare 1kg di maiale, sono stati utilizzati 6kg di vegetali. Se poi parliamo di carne di agnello, arriviamo a  33kg. Perché l'animale deve essere nutrito (leggi: ingozzato), e anche in enormi quantità, per crescere il più possibile nel minor tempo possibile.

Vogliamo altri particolari del ciclo di produzione della carne? Sono disponibili su questo blog gli articoli approfonditi sull'argomento.

Mentre ad Amsterdam si è battuto quest'anno il record mondiale per il tavolo più lungo del mondo in cui venivano serviti pasti vegetariani per sensibilizzare la gente, in Italia siamo fermi alla festa in cui venivano serviti mille spiedini in tre ore. Un record anche questo, non c'è che dire.

Avevamo davvero bisogno di mettere in mezzo i bambini in questa iniziativa? Avevamo bisogno di strumentalizzare una fascia di popolazione da proteggere per questa "rassegna del gusto", per utilizzare le parole del comunicato?

Organizziamo una gara di solidarietà per "raccogliere fondi da investire in progetti per l'infanzia", quando nel frattempo aiutiamo a diffondere un modello alimentare che mette in pericolo proprio i nostri figli, esacerbando i problemi ambientali che li attenderanno da grandi.

Parliamo di "educazione alimentare" quando in realtà non si fa che ripetere di aumentare il consumo di frutta e verdura, perché ne mangiamo troppo poca.

Parliamo di solidarietà quando, per mangiare tutta quella carne, abbiamo lasciato che milioni di animali venissero torturati negli allevamenti, trasportati per ore, uccisi nel macelli, mentre abbiamo deciso di dare da mangiare a quegli animali il cibo che avremmo potuto spedire nelle zone povere del mondo.


In definitiva, questo evento risulta essere di beneficio per una sola categoria: i macellai, quei butchers che credono, e molto probabilmente in buona fede, di fare del bene ai bambini. Ma nel frattempo si fanno pubblicità. Non è la prima volta che i bambini vengono tirati dentro agli interessi degli adulti.

A noi genitori il compito di proteggere i nostri figli. Perché quest'anno l'evento si ripeterà, il primo di settembre, e col seguente slogan: "La ciccia fa bene ai bambini".
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Mi dispiace, ma la ciccia non fa tanto bene ai bambini. 

In base al grande studio europeo EPIC (Indagine Prospettica Europea su nutrizione e Cancro), le carni rosse e processate sono fattori di rischio per il cancro al colon-retto e allo stomaco e, in più, bruciare la carne alla griglia crea sostanze collegate allo sviluppo di tumore al rene. Al contrario le fibre, contenute esclusivamente nei vegetali, costituiscono un fattore di protezione.


Molti si sono sollevati contro quest'evento, per esempio il "Comitato contro la festa mondiale dei macellai" che raggruppa le sezioni modenesi di LAV e OIPA e LAC nonché alcune associazioni locali quali Animal Empaty, Animanimale e Azione Animalista Modena. Potete leggerne di più sulla loro pagina Facebook.

Cosa vogliamo insegnare ai nostri bambini? Faremmo meglio a creare l'evento "Greengrocers for children", coinvolgendo gli agricoltori locali, per sensibilizzare adulti e bambini a:
preferire prodotti a km zero, per evitare l'inquinamento per lunghi trasporti
preferire cibi coltivati biologicamente, per preservare l'ambiente in cui viviamo
seguire un'alimentazione ricca di frutta e verdura, meglio se di stagione
rispettare gli animali, senza fare distinzione di specie tra un vitello ed un cucciolo di cane

Seppure in futuro ci sarà occasione di creare tale evento, speriamo che quest'anno più genitori faranno una scelta intelligente.

Vuoi far sentire anche la tua voce? Copia il link di questa pagina sul tuo profilo Facebook, lascia un commento, diffondi la notizia.

29.7.13

Una mela al giorno... contro il tumore al colon!



http://mw2.google.com/mw-panoramio/photos/medium/51839427.jpg 
Le proprietà salutari di frutta e verdura sono più che note. Contengono numerosi elementi altamente protettivi per la nostra salute. Per fare qualche esempio:
il licopene contenuto nel pomodoro ha delle enormi proprietà antiossidanti;
i flavonoidi e gli antociani dei frutti rossi (arance (in particolare rosse) e frutti di bosco)  proteggono da tumori e malattie cardiovascolari;
i polifenoli (frutta, verdura e tè verde), ancora antiossidanti, e i fitosteroli (olio di semi di mais e di soia), che combattono il colesteroli cattivo.
Eccetera eccetera.

Un'ulteriore prova a favore del grande contributo positivo del mondo vegetale viene da una ricerca di quest'anno pubblicata su International Journal of Biological Macromolecules. Questa ricerca si concentra sulle mele e, ovviamente, non è la prima. Il frutto in questione non è solo quello del peccato, addentato da Adamo ed Eva cadendo in tentazione, ma è anche il pomo della discordia: il giovane Paride, chiamato a decidere quale dea fosse la più avvenente dell'Olimpo, diede ad Afrodite la mela d'oro con su scritto "Alla più bella", scatenando suo malgrado la lunghissima guerra di Troia.

Ritornando dalla mitologia alla scienza, sia le mele intere che il loro succo sono tra i più consumati nelle nazioni economicamente avanzate del pianeta e hanno già evidenziato un vasto spettro di benefici contro malattie cardiovascolari, asma e disfuzioni polmonari, diabete, obesità e cancro.

Ritornando alla nostra ricerca, ha di nuovo il fatto che, invece di basarsi sui polisaccaridi delle mele, ha fatto lo studio sui più semplici oligosaccaridi di questo frutto, che sono più facilmente preparabili in grande quantità. Dai risultati si evince che anche questi zuccheri avrebbero una funzione protettiva verso alcune forme di neoplasia, in particolare il tumore del colon, che è la seconda e terza causa di morte per tumore nel mondo rispettivamente nelle donne e negli uomini.
E' un'ottima notizia certamente. E senza dubbio sottolinea ulteriormente l'importanza di consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, soprattutto se è così semplice come portarsi una economicissima mela sempre con sé.

Tuttavia, nell'elenco delle malattie che le mele aiuterebbero a prevenire, figurano proprio quelle cosiddette "malattie del benessere" che affligono le nazioni occidentali, segno che bere un bicchiere di succo di mela non basta se non è accompagnato da uno stile di vita globalmente sano. Come si può immaginare, non esiste una pozione magica.
Ma, nel frattempo, meglio addentarlo il frutto del peccato!





Leggi gli altri articoli sulla dieta vegetariana!

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