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28.10.12

Re-Sack: idea intelligente per la spesa



 
Oggi devo andare a fare la spesa, una bella spesa settimanale. Ovviamente, tanta frutta e verdura.
Quanti esili sacchetti di plastica (e guanti) usa e getta vengono utilizzati ogni giorno? Non ho il numero, ma vedo gente che ci mette dentro due pomodori e via, una busta per ogni singolo prodotto, quando ne basterebbe una, basta appiccicarci sopra tutti gli scontrini. Sorvolo sull’uso dei guanti, a mio parere inutile, visto che a casa occorre comunque lavare per bene i prodotti. Ma il sacchetto? Personalmente lo riuso qualche altra volta soprattutto per coprire i contenitori con gli avanzi del pranzo. Ma l’obiettivo, si sa, è ancora più a monte del riuso: meno produciamo, più siamo bravi! Allora, vogliamo fare qualcosa di intelligente?

Ci viene incontro Re-Sack. Re-Sack è il prodotto pensato da un giovane imprenditore olandese, Sjoerd van der Helm. Durante il suo tirocinio a Los Angeles, è rimasto colpito dal fatto che il governo avesse proibito le buste di plastica usa e getta nei supermercati. Dunque si è dato da fare per commercializzare delle buste che non avrebbero avuto un impatto ambientale e di inquinamento. 




Ci sono ben tre tipi di buste, diversi per dimensioni e usi.



Due sono a rete, una più grande (38x30cm, inizio post) e una più piccola (19x16cm, a sinistra) per piccoli frutti e anche per la frutta secca. Il vantaggio della rete è che è il contenuto è visibile alle casse e soprattutto perfettamente traspirante.






L’altro tipo di borsa (38x28cm, qui a destra) è opaca e a maglia stretta, utilizzabile ad esempio per comprare i cereali o i legumi sfusi, oltre che per frutta e verdura.
Tutte le borse hanno un pratico laccio per chiuderle. Inoltre, cosa importante, sono in cotone biologico certificato dal Global Textile Organic Standard e quindi con rigide regole per la protezione dell’ambiente, dei lavoratori e dei consumatori. Il colore è neutro, qualsiasi colorante per un logo è stato evitato, dunque l’attenzione per l’ambiente è evidente.

Ho utilizzato queste borse di cotone riutilizzabili e mi sono trovato molto bene. Fra l’altro le borse a rete diventano più grandi man mano che aumenta il peso del contenuto. Comodo, no? Dentro ci va da una piccola nespola ad una grossa anguria! Le borse hanno reagito bene al lavaggio, che è una cosa importante visto che andranno riusate per moltissime volte; come dichiarato dal produttore, è normale che dopo il primo lavaggio diventino più piccole, poiché fatte solo con materiali naturali. Occorre però seguire le istruzioni, acqua fredda e niente asciugatrice, altrimenti vi ritroverete delle pochette per il trucco! Ma la cosa non ci disturba, anzi: sia le alte temperature che il ricordo alle asciugatrici sarebbero andati contro i principi di questo ottimo prodotto.

Potrebbero dire che le bustine in plastica sono gratis. Il prezzo di Re-Sack è davvero basso e ci ricorda che tutti quei costi che non paghiamo alla cassa li paghiamo in altri modi. Ecco perché ci piace essere intelligenti.

27.10.12

Coca-Cola, obesità e diabete



Nel numero 238 (Agosto 2012) di Focus è apparsa una curiosa pubblicità della Coca-Cola.
Prima di tutto mi dispiace vedere la pubblicità di una bibita zuccherata su un giornale che è da moltissimi anni divulgatore di scienza. Ma immagino che le logiche di mercato necessitino anche di questo tipo di pubblicità.
In secondo luogo, leggendo il dépliant allegato alla pubblicità, non posso non essere colpito dai contenuti e dai messaggi veicolati: la Coca-Cola viene presentata come una bevanda innocua, quasi come l’acqua.

La formula segreta
 
La formula della Coca-Cola viene pubblicizzata come unica e segreta e su questo punto l’azienda ha fatto ruotare buona parte del suo marketing. Inutile dire che la formula non è segreta, ma ben nota e gli ingredienti sviscerati nel dépliant sono pochi: acqua (89%), zucchero (10% circa), anidride carbonica, colorante caramello (E 150d), acido fosforico (E 338), caffeina, aromi naturali. Quello che non si conosce è l’esatta miscelazione degli aromi naturali (oli essenziali di: limetta, limone, arancio, estratto di noci di cola, cannella, estratto di vaniglia bacche ed altri costituenti aromatici) che ovviamente non può essere riprodotta, perché le proporzioni non sono note. Ma, come quelle di Coca-Cola, anche le formule di tutte le altre cole in commercio sono quindi segrete e inimitabili, come anche quella della Pepsi Cola, o della Fanta. Insomma, un’operazione commerciale che non toglie il fatto che molti preferiscano il sapore di altre cole meno famose, a dispetto della tanto millantata formula segreta.

Gli ingredienti della formula
Vediamo gli ingredienti nello specifico. Il 99% di questa bevanda è acqua e zucchero.
Secondo il dépliant, la quantità di acqua nella Coca-Cola è superiore alla media di quella contenuta nelle bibite analcoliche. L’unico studio scientifico riportato in questa brochure (Wilson, M.G., Morley , J.E. (2003). Impaired congnitive function and mental performance in mild dehydration. European Journal of Clinical Nutrition) si riferisce alla necessità di bere un’adeguata quantità d’acqua per mantenere al meglio le nostre prestazioni fisiche e cognitive. Peccato che, a differenza dell’acqua, con la Coca-Cola assumiamo molti altri elementi.

Il secondo ingrediente per quantità è lo zucchero, il saccarosio. Il dépliant afferma che lo zucchero è contenuto anche in frutta e verdura, ma si dimentica di dire che non tutti gli zuccheri sono uguali. Quello contenuto in frutta e verdura è il fruttosio e c'è una grossa differenza tra lo zucchero della frutta e quello contenuti nei dolci: l'effetto del fruttosio sulla glicemia, unito alle fibre naturalmente contenute nei vegetali, è piuttosto debole, ha quindi un indice glicemico molto basso ma, al contrario, un potere dolcificante pari al doppio del saccarosio (fonte).
Continuando la lettura della brochure, scopro che una caloria presa da una carota è identica ad una presa dalla bevanda: ovviamente, la caloria è un’unità di misura e dunque non può cambiare! Ma che frutta e verdura sono anche fonte di importanti nutrienti. Ed è assolutamente vero anche il contrario: la Coca-Cola non apporta alcun nutriente importante. Anzi. Secondo l’integrazione alle Dietary Guidelines USA, la quantità consigliata di bibite dolci caloriche per l’assunzione di liquidi è 0, al massimo 240ml: in sintesi, bevande come la Coca-Cola sono sconsigliate. Gli zuccheri semplici, come appunto il saccarosio, aumentano rapidamente la glicemia, innescando un effetto yo-yo per cui più se ne assumono, più il corpo ne richiede per far fronte all’ipoglicemia che subentra. “In un solo bicchiere di Coca (e di qualsiasi bibita del tipo) ci sono 27 grammi di zucchero, quantità equivalente a quasi sei cucchiaini. Ben il 40% di tutto lo zucchero che dovremmo consumare in un giorno. Circa 100 calorie, nessun nutrimento” (fonte).

Obesità
Secondo la Coca-Cola, “né lo zucchero, né qualsiasi altro singolo alimento o bevanda sono responsabili da soli della condizione di sovrappeso o obesità di un individuo”. Ebbene, ben tre studi di quest’anno smentiscono le parole di Coca-Cola, che si maschera dietro l’opinione di non meglio specificati esperti.
Il primo afferma che nel gruppo di bambini normopeso a cui sono state date bevande con dolcificanti sostitutivi si è assistito ad un minore incremento di peso e accumulo di grasso rispetto al gruppo che invece ha fatto uso di bevande come Coca-Cola. Nel secondo si è osservato un minore incremento di BMI in bambini sovrappeso ed obesi che hanno limitato per un anno l’assunzione di bibite zuccherate caloriche. Infine, il terzo studio evidenzia che la predisposizione genetica all’accumulo di grasso è più pronunciata con una maggiore assunzione di bevande zuccherate. Da questi studi si può concludere che lo zucchero e le bevande zuccherate come Coca-Cola sono coinvolte nell’accumulo di grasso e l’incremento di BMI sia in bambini normo peso che in bambini sovrappeso o obesi.

E non ci vuole molto a capirlo: durante il giorno abbiamo bisogno di un certo numero di calorie perché il nostro corpo funzioni regolarmente; la natura ha fatto in modo che, assieme alle calorie, assumessimo anche nutrienti che servono a mantenere il  corpo nel tempo. Troppi alimenti con “calorie vuote”, come dolci e bevande zuccherate, aumentano solamente il numero di calorie che assumiamo. Ciò significa che, per prendere l’adeguato numero di nutrienti e sentirci sazi, dovremo mangiare anche altro. Alla fine della giornata, quindi, avremo assunto un numero di calorie eccessivo rispetto al nostro fabbisogno e un’eccessiva quantità di determinati nutrienti, alcuni dei quali non salutari, soprattutto se in grandi quantità.

 Diabete
È sorprendente che solo poche righe dopo il dépliant di Coca-Cola parli della connessione diabete-bevande caloriche dandosi, in un certo modo, la zappa sui piedi. Viene infatti riportato che non è un eccesso di zucchero a causare il diabete, come affermato dall’American Diabetes Association. Tuttavia tra i fattori di rischio di sviluppo di Diabete di Tipo 2 c’è proprio sovrappeso, obesità e stile di vita sedentario; la brochure aggiunge che introdurre troppe calorie senza adeguato dispendio calorico può portare a sovrappeso e adiposità, ma è dimostrato che più è alto il BMI e più alto è il livello di sedentarietà. Una catena di eventi che, partendo da un elevato consumo di zuccheri e calorie e sedentarietà influenza lo sviluppo di sovrappeso il quale, a sua volta, è tra le cause di diabete. Quindi no, la Coca-Cola non è fattore specifico di sviluppo di diabete, ma il suo consumo eccessivo fa parte del processo che porterebbe al suo sviluppo.

La responsabilità è sempre altrui
La parte finale è quella che chiude una così “approfondita” analisi del proprio prodotto: “Noi di Coca-Cola crediamo che le persone dovrebbero compiere scelte consapevoli circa ciò che è più giusto per loro”. Peccato che un adolescente o un ragazzino di 13 anni non è ancora consapevole di quello che è più giusto per un’adeguata e sana dieta e “fornire informazioni nutrizionali veritiere, significative e comprensibili” sui prodotti che mettono in vendita non è abbastanza. Tanto più che, come visto, queste informazioni non sono così accurate né veritiere.

Per concludere, non riteniamo responsabile lavarsi le mani dicendo che la propria dieta deve essere varia ed equilibrata ed associata ad attività fisica e che tutti gli alimenti possono entrarne a far parte. Soprattutto quando, nei fast-food e nella pubblicità, queste bevande caloriche accompagnano i pasti, in un modello alimentare diseducativo per i giovani e i bambini, tra le vittime principali del martellamento pubblicitario.

20.10.12

La natura che decora

Diversamente dai gusti "pratici" degli esseri umani, fatti di forme squadrate, spigoli e tagli netti, la natura è formata dal vento che armonizza le rocce, dalle maree che gentilmente modellano le curve delle coste, dall'elegante creatività di alberi e arbusti.

Marcella Danon, ecopsicologa, afferma che la nostra cultura, così improntata sul mentale e il razionale, ha creato ambienti squadrati e artificiali in cui vivere e, col tempo, abbiamo perso la capacità di sentirci a proprio agio negli ambienti naturali. Più cresciamo lontani dalla natura, maggiori difficoltà incontriamo a metterci in contatto con i nostri aspetti più vitali, fisici, emotivi e intuitivi.
Quando la plastica non esisteva ancora, le decorazioni erano fatte con elementi naturali: foglie, cortecce, rami, bacche, ecc. Si accoglieva la natura in casa, cone le sue forme, i suoi profumi, le sue disordinate superfici. E' quello che mi piace nella natua, ed è anche quello che è possibile fare per decorare la propria casa o, ancora meglio, creare degli elementi di arredo più o meno necessari utilizzando la natura stessa, senza quindi comprare nuovi oggetti che andrebbero a ingolfare il già stracolmo mondo dei rifiuti.Gli oggetti ce li abbiamo già a portata di mano: occorre solo andare a fare una passeggiata in un parco o in un bosco, raccoglierli e cambiare loro forma a seconda delle nostre esigenze e creatività!
Nella prima foto qui sopra possiamo notare come semplici rami di albero, gli stessi utilizzati per i caminetti e i forni, possono opportunamente essere disposti per creare un affascinante appendiabiti all'ingresso di casa, spendendo pochissimi soldi e divertendosi ad accostare differenti tipo di alberi o usando solo un tipo di corteccia.

Con un po' di stucco possiamo decorare qualsiasi superficie, con sassi, pezzi di vetro, di ceramica, anche legnetti o qualsiasi altro materiale. Il risultato è come questo illustrato qui accanto, ma questo è solo uno degli esempi di applicazione di questa semplice tecnica.


Simile per effetto al precedente è quest'altro oggetto, un utile disco per poggiare pentole, teiere e altri recipienti caldi. Sono stati usati dei sassolini levigati dall'acqua, facilissimi da trovare al mare, in riva ad un fiume o a volte anche nei parchi giochi. Qui è stata utilizzata della colla per fermare i sassolini sul piano di base.
Semore con dei sassolini, ma anche con con rametti o foglie, potete sbizzarrirvi e creare fantasiosi quadretti che ricordano il puntinismo, che ne pensate? Davvero non c'è limite alle forme, ai colori e alle figure che potrete incorniciare!

Che ne facciamo di tutte le bucce degli agrumi che fra poco inonderanno le nostre case con i loro profumi di inverno? Oltre a seccarle e spezzettarle per deodorare in un naturale pot-pourri, potete versarci dentro della cera e, con uno stoppino, realizzare portacandela naturalissimi e profumati.



E, a proposito di portacandela, con dei semplici rametti è possibile decorare dei semplici bicchieri di vetro che creeranno sicuramente un'atmosfera particolare una volta che la candela dentro sarà accesa. Se per esempio avete l'ultimo bicchiere del servizio, o un bicchiere appena sbeccato, questa idea riciclo è perfetta!

 


Lo stesso principio è quello utilizato in un lampadario più grande, ma dal medesimo aspetto rustico e antico. In questo caso, al posto del bicchiere, è possibile utilizzare due anelli di metallo, la ruota di una bicicletta o lo scheletro di una lampada.
Sempre parlando di lampade, l'effetto creato da questi rami di betulla è bellissimo: chiari e scuri che è possibile riprodurre anche sulla lampada stessa, personalizzando la luce che vorrete nella vostra stanza.
La versalità dei rami è davvero incredibile! Provate a creare delle mensole con dei rami robusti e tagliati all'occorrenza. Vi sembrerà di abitare in una casa sull'albero!




Ed è possibile fare con dei rami una specie di scala a pioli per appendere i nsotri asciugamani o per creare una decorazione in un angolo della nostra casa con delle sciarpe. Anche qui, il bello di questo lavoro è che spendere quasi nulla per un oggetto utile e bello.





Queste idee con i sassi sono utili anche come regalo. Un porta foto facilissimo da realizzare con del filo di ferro. Quello usato da fioristi e giardinieri è verde e darà un tocco di colore in più.





 
Se invece avete un buon trapano, è possibile forare i sassi e creare degli appendini per la cucina o anche per l'ingresso: cappelli, ombrelli e cappotti!


Infine, sempre con un trapano, si possono fare facilmente dei buchi in un cilindro di legno e realizzare un comodo portapenne che terrà in ordine per voi le vostre matite colorate.



Buon divertimento! 

PS-Non è necessario sradicare un albero per decorare la propria casa: basta raccogliere i rami che sono comodamente già caduti dall'albero stesso!

Queste immagini sono prese dalla pagina facebook di The Ecoist.
Ho recensito il libro Ecopsicologia di Marcella Danon in questo post.






9.10.12

Come allevare dei delinquenti



Sembra che la polizia di Houston, in Texas, abbia distribuito un volantino che suona decisamente severo e sarcastico. Usa probabilmente parole un po’ rigide, ma ha la chiara intenzione di ricordare agli adulti, in particolare i genitori, le loro responsabilità nella crescita dei figli: quello che fai o non fai oggi potrà avere delle serie conseguenze sul futuro dei tuoi figli, ovvero i futuri cittadini. Ovvero: quando dire “no” non significa non amare tuo figlio ma, al contrario, dargli delle regole oggi perché in futuro non sia obbligato dagli altri in modo decisamente meno amorevole. I bimbi hanno bisogno di limiti anche per sentirsi contenuti, protetti, per sapere che la guida del genitore c'è sempre e che l'esuberanza tipica di quell'età viene limitata, e quindi definita e valorizzata, entro delle indicazioni chiare, precise e, soprattutto, coerenti tra i due genitori e nel corso del tempo. Sta ai genitori trovare il giusto mezzo per non risultare troppo rigidi ma anzi insegnare l'elasticità, che non sarà la norma ma un'eccezione alla regola che verrà spiegata al bambino.

"Come allevare dei delinquenti:
1.    Dai a tuo figlio tutto ciò che chiede. Crederà di avere il diritto di ottenere tutto ciò che desidera.
2.    Ridi quando tuoi figlio dice parolacce. Crescerà pensando che la mancanza di rispetto è un divertimento.
3.    Non sgridare mai tuo figlio per il suo cattivo comportamento. Crescerà pensando che non esistono tegole nella società.
4.    Raccogli tutto quello che tuo figlio mette in disordine. Crescerà credendo che gli altri debbano farsi carico delle sue responsabilità.
5.    Promettigli di vedere qualsiasi programma alla tv. Crescerà credendo che non ci sono differenze tra essere bambino ed essere adulto.
6.    Dai a tuo figlio tutto il denaro che chiede. Crescerà pensando che ottenere denaro è facile e non esiterà a rubarlo per averlo.
7.    Mettiti sempre dalla sua parte, contro i vicini, i maestri, la polizia. Crederà che ciò che fa va sempre bene, sono gli altri che sbagliano.

Etica ed educazione civica sono la migliore alleanza che possiamo lasciare ai nostri figli, sia che siamo genitori, zii, nonni, ecc., non importa cosa rappresentiamo nella vita del bambino, perché siamo comunque responsabili nell’allenare i futuri uomini e donne ad essere cittadini integri e cooperativi."

6.10.12

McDonald's pubblicizzato nelle scuole medie




Nella mia adolescenza ho fatto visita al McDonald’s piuttosto spesso. Ci vai con gli amici la sera o il sabato pomeriggio, i menù costano nemmeno tanto, i sapori sono intensi e molto stuzzicanti, spesso escono panini nuovi e la scelta è varia. Ok, sulla scelta avrei da ridire, perché sembra più che altro che si divertano a spostare la fetta di formaggio sotto a quella di carne invece che sopra, il pomodoro prima della salsa, ed esce un nuovo panino!
Credo che nessuna mamma consigli al proprio figlio di andare a mangiare al fast-food più famoso e diffuso del mondo. Però un libro per le scuole medie si è spinto lì dove nessun genitore aveva mai osato. Parliamo di Techno-Idea dell’Istituto Italiano Edizioni Atlas (Sottass, Pinotti, 2012). A pagina 177 si parla della dieta del fast-food. Qui, andando contro il codice di autoregolamentazione del Settore Editoriale Educativo, vengono riportati sia il logo che alcuni prodotti del McDonald’s. Non solo, il libro chiosa: “...con un minimo di accortezza, possiamo, anche al fast-food, assumere una razione alimentare corretta, sia per la qualità e la proporzione dei nutrienti, che per la quantità di calorie”, facendo riferimento alla varietà dei cibi proposti.
Ebbene, diamo un’occhiata alla varietà dei cibi proposti (dati del sito ufficiale) prendendo ad esempio il panino più noto e longevo di tutti:


Teniamo conto che un adolescente di 14-18 anni che fa poca attività fisica ha un fabbisogno calorico giornaliero di circa 1200-1800 kcal, anche a seconda del genere. Un pasto al McDonald’s fornisce un numero troppo elevato di calorie, tenendo conto che dovrebbe essere solo uno dei cinque pasti raccomandati (tre principali e due spuntini).
Inoltre, il fabbisogno giornaliero di grassi è di circa 43g, coperto totalmente dalla quantità del menù medio di McDonald’s.
L’apporto di zuccheri è superiore al fabbisogno giornaliero di un adulto che deve coprire 2000 kcal.
Infine, il sale contenuto nel menù è da due a tredici volte superiore alla quantità massima di sale che un adulto dovrebbe assumere in un giorno.

A conti fatti, un pasto al McDonald’s è troppo di tutto, eppure non abbastanza: troppe calorie, troppi grassi, troppi zuccheri e troppo sale. Tenendo anche conto che spesso, accanto al menù base (che può essere scelto anche con una maggiore quantità di patatine fritte e bibite zuccherate), spesso si ordinano altri cibi come “bocconcini” di pollo e anelli di cipolla, tutto rigorosamente fritto, e il dessert, tutto questo significa che assumere un pasto regolarmente al McDonald’s è sconsigliabile.

Veicolare il messaggio che, calcolando calorie e compagnia, un pasto al fast-food è non solo adeguato ma sano, significa dimenticare (volontariamente o meno) almeno tre aspetti:
     1.     secondo una ricerca, solo il 23% dei clienti nei ristoranti ordinano cibi salutari (The healthy eating consumer trend Report, 2010, Technomic). Ed è affermazione comune che, se vuoi mangiare salutare, certo non vai al McDonald’s.
     2.      mangiare sano e di gusto non è una cosa che coinvolge solamente calorie e fabbisogni nutrizionali e né dovrebbe essere associato al mero calcolo di calorie e contenuti nutrizionali, ma ad un generale stile di vita sano;
     3.      Nessun ragazzino di 11-13 anni è capace di crearsi una dieta “corretta, sia per la qualità e la proporzione dei nutrienti, che per la quantità di calorie”, tenendo conto che, probabilmente, già hanno abitudini alimentari scorrette in famiglia.

Si potrebbe aggiungere il carico da cento: i danni e i maltrattamenti degli animali negli allevamenti intensivi.
E' possibile che, da qualche altra parte nel libro, vi sia una frase che contestualizzi meglio l'affermazione nella didascalia. Ma per quello che ho visto delle pagine relative al fast-food, ritengo personalmente, ma supportato dai dati scientifici, che il messaggio contenuto in quel libro scolastico sia potenzialmente dannoso. Il messaggio dovrebbe essere piuttosto diverso. I cibi più sani sono quelli che più si avvicinano al loro stato naturale, e spesso sono anche i più gustosi; tutto quello che è particolarmente processato e lontano da come viene offerto in natura (muscolo di un animale tritato e aggiunto di sale e aromi, patate fritte e salate, acqua addizionata di saccarosio, aromi, coloranti e anidride carbonica, ecc.) ha sicuramente un sapore intenso dovuto alla presenza di esaltatori di sapidità e aromi e alle modalità di preparazione e cottura, ma queste le stesse cose che potrebbero avere a lungo andare effetti negativi sulla propria salute. Di conseguenza, è sconsigliabile un uso frequente di questi cibi: la loro assunzione, infatti, deve essere evitata o limitata a episodi isolati ed eccezionali.

Non certo pubblicizzata su un libro di scuola media come scelta adeguata e sana, basta calcolarsi da soli i nutrienti necessari.

Tempo fa, scrissi di nuovo a proposito del McDonald’s per l’introduzione di un panino Made in Italy con addirittura il patrocinio del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
 

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