Nel numero
238 (Agosto 2012) di Focus è apparsa una curiosa pubblicità della Coca-Cola.
Prima di
tutto mi dispiace vedere la pubblicità di una bibita zuccherata su un giornale
che è da moltissimi anni divulgatore di scienza. Ma immagino che le logiche di
mercato necessitino anche di questo tipo di pubblicità.
In secondo
luogo, leggendo il dépliant allegato alla pubblicità, non posso non essere
colpito dai contenuti e dai messaggi veicolati: la Coca-Cola viene presentata come
una bevanda innocua, quasi come l’acqua.
La formula della Coca-Cola viene
pubblicizzata come unica e segreta e
su questo punto l’azienda ha fatto ruotare buona parte del suo marketing.
Inutile dire che la formula non è segreta, ma ben nota e gli ingredienti
sviscerati nel dépliant sono pochi: acqua
(89%), zucchero (10% circa), anidride carbonica, colorante caramello (E 150d),
acido fosforico (E 338), caffeina, aromi naturali. Quello che non si
conosce è l’esatta miscelazione degli aromi naturali (oli essenziali di:
limetta, limone, arancio, estratto di noci di cola, cannella, estratto di
vaniglia bacche ed altri costituenti aromatici) che ovviamente non può essere
riprodotta, perché le proporzioni non sono note. Ma, come quelle di Coca-Cola,
anche le formule di tutte le altre cole in commercio sono quindi segrete e
inimitabili, come anche quella della Pepsi Cola, o della Fanta. Insomma, un’operazione
commerciale che non toglie il fatto che molti preferiscano il sapore di altre
cole meno famose, a dispetto della tanto millantata formula segreta.
Gli ingredienti della formula
Vediamo gli
ingredienti nello specifico. Il 99% di questa bevanda è acqua e zucchero.
Secondo il
dépliant, la quantità di acqua nella
Coca-Cola è superiore alla media di quella contenuta nelle bibite analcoliche.
L’unico studio scientifico riportato in questa brochure (Wilson, M.G., Morley ,
J.E. (2003). Impaired congnitive function and mental performance in mild
dehydration. European Journal of Clinical
Nutrition) si riferisce alla necessità di bere un’adeguata quantità d’acqua
per mantenere al meglio le nostre prestazioni fisiche e cognitive. Peccato che,
a differenza dell’acqua, con la Coca-Cola assumiamo molti altri elementi.
Il secondo
ingrediente per quantità è lo
zucchero,
il saccarosio. Il dépliant afferma che lo zucchero è contenuto anche in frutta
e verdura, ma si dimentica di dire che non tutti gli zuccheri sono uguali. Quello contenuto in frutta e verdura è il fruttosio e c'è una grossa differenza tra lo zucchero della frutta e quello contenuti nei dolci: l'effetto del fruttosio sulla glicemia, unito alle fibre naturalmente contenute nei vegetali, è piuttosto debole, ha quindi un indice glicemico molto basso ma, al contrario, un potere dolcificante pari al doppio del saccarosio (
fonte).
Continuando la lettura della brochure, scopro che una
caloria presa da una carota è identica ad una presa dalla bevanda: ovviamente,
la caloria è un’unità di misura e dunque non può cambiare! Ma che frutta e
verdura sono anche fonte di importanti nutrienti. Ed è assolutamente vero anche
il contrario: la Coca-Cola non apporta alcun nutriente importante. Anzi.
Secondo l’
integrazione
alle Dietary Guidelines USA, la quantità consigliata di bibite dolci caloriche per
l’assunzione di liquidi è 0, al massimo 240ml: in sintesi, bevande come la Coca-Cola
sono sconsigliate. Gli zuccheri semplici, come appunto il saccarosio,
aumentano rapidamente la glicemia, innescando un effetto yo-yo per cui più se
ne assumono, più il corpo ne richiede per far fronte all’ipoglicemia che
subentra. “In un solo bicchiere di Coca (e di qualsiasi bibita del tipo) ci
sono 27 grammi di zucchero, quantità equivalente a quasi sei cucchiaini. Ben il
40% di tutto lo zucchero che dovremmo consumare in un giorno. Circa 100 calorie,
nessun nutrimento” (
fonte).
Obesità
Secondo la
Coca-Cola, “né lo zucchero, né qualsiasi altro singolo alimento o bevanda sono
responsabili da soli della condizione di sovrappeso o obesità di un individuo”.
Ebbene, ben tre studi di quest’anno smentiscono le parole di Coca-Cola, che si
maschera dietro l’opinione di non meglio specificati esperti.
Il
primo afferma che
nel gruppo di bambini normopeso a cui sono state date bevande con dolcificanti
sostitutivi si è assistito ad un minore incremento di peso e accumulo di grasso
rispetto al gruppo che invece ha fatto uso di bevande come Coca-Cola. Nel
secondo si è
osservato un minore incremento di
BMI in bambini
sovrappeso ed obesi che hanno limitato per un anno l’assunzione di bibite
zuccherate caloriche. Infine, il
terzo studio
evidenzia che la predisposizione genetica all’accumulo di grasso è più
pronunciata con una maggiore assunzione di bevande zuccherate. Da questi studi
si può concludere che lo zucchero e
le
bevande zuccherate come Coca-Cola sono coinvolte nell’accumulo di grasso e l’incremento
di BMI sia in bambini normo peso che in bambini sovrappeso o obesi.
E non ci
vuole molto a capirlo: durante il giorno abbiamo bisogno di un certo numero di
calorie perché il nostro corpo funzioni regolarmente; la natura ha fatto in
modo che, assieme alle calorie, assumessimo anche nutrienti che servono a
mantenere il corpo nel tempo. Troppi
alimenti con “calorie vuote”, come dolci e bevande zuccherate, aumentano
solamente il numero di calorie che assumiamo. Ciò significa che, per prendere l’adeguato
numero di nutrienti e sentirci sazi, dovremo mangiare anche altro. Alla fine
della giornata, quindi, avremo assunto un numero di calorie eccessivo rispetto
al nostro fabbisogno e un’eccessiva quantità di determinati nutrienti, alcuni
dei quali non salutari, soprattutto se in grandi quantità.
Diabete
È sorprendente
che solo poche righe dopo il dépliant di Coca-Cola parli della connessione
diabete-bevande caloriche dandosi, in un certo modo, la zappa sui piedi. Viene
infatti riportato che non è un eccesso di zucchero a causare il diabete, come
affermato dall’American Diabetes Association. Tuttavia tra i fattori di rischio
di sviluppo di Diabete di Tipo 2 c’è proprio sovrappeso, obesità e stile di
vita sedentario; la brochure aggiunge che introdurre troppe calorie senza
adeguato dispendio calorico può portare a sovrappeso e adiposità, ma
è
dimostrato che più è alto il BMI e più alto è il livello di sedentarietà.
Una catena di eventi che, partendo da un elevato consumo di zuccheri e calorie
e sedentarietà influenza lo sviluppo di sovrappeso il quale, a sua volta, è tra
le cause di diabete. Quindi no,
la
Coca-Cola non è fattore specifico di sviluppo di diabete, ma il suo consumo
eccessivo fa parte del processo che porterebbe al suo sviluppo.
La responsabilità è sempre altrui
La parte
finale è quella che chiude una così “approfondita” analisi del proprio
prodotto: “Noi di Coca-Cola crediamo che le persone dovrebbero compiere scelte
consapevoli circa ciò che è più giusto per loro”. Peccato che un adolescente o
un ragazzino di 13 anni non è ancora consapevole di quello che è più giusto per
un’adeguata e sana dieta e “fornire informazioni nutrizionali veritiere,
significative e comprensibili” sui prodotti che mettono in vendita non è
abbastanza. Tanto più che, come visto, queste informazioni non sono così
accurate né veritiere.
Per
concludere, non riteniamo responsabile lavarsi le mani dicendo che la propria
dieta deve essere varia ed equilibrata ed associata ad attività fisica e che
tutti gli alimenti possono entrarne a far parte. Soprattutto quando, nei
fast-food
e nella
pubblicità, queste
bevande caloriche accompagnano i pasti, in un modello alimentare diseducativo
per i giovani e i bambini, tra le vittime principali del martellamento
pubblicitario.