Apriamo l'anno 2014 con delle
interessanti ricerche che riguardano il sonno. Dedicheremo la nostra attenzione nel mese di gennaio a
questo argomento.
L’importanza di qualità e quantità
del sonno sono note a tutti con l'esperienza e il buonsenso. Sebbene ogni
individuo sia diverso, le caratteristiche per una buona notte di sonno sono
generalmente:
- una durata di circa 8 ore
- un ambiente tranquillo, con luce assente o molto bassa, senza rumori molesti
- un risveglio piacevole, magari graduale grazie alla luce diurna.
I meccanismi alla base del sonno
non sono ancora del tutto conosciuti. Ci è ancora poco chiaro come mai alcune
persone vivono perfettamente con un limitatissimo numero di ore di sonno.
E prima ancora di questo, non è
ancora accertato il, o meglio i motivi che hanno spinto madre natura a dotare
gli esseri viventi di questo spesso piacevole compito. E necessario.
Secondo alcuni ricercatori
americani[1],
il sonno potrebbe avere il compito di lavaggio… del cervello. Ci spieghiamo
meglio: un po’ come la deframmentazione e la pulizia degli hard-disk, durante
il sonno le cellule del nostro cervello riducono le loro dimensioni, mentre lo
spazio tra di loro aumenta; questo permetterebbe al fluido cerebrospinale di
invadere gli spazi e ripulire il cervello di tutto il materiale potenzialmente
neurotossico accumulato durante il giorno. Il fatto che il sonno sia, appunto,
ristoratore per il cervello potrebbe essere una conseguenza di questo meccanismo,
se non l’effetto voluto. Una ricerca che potrebbe aiutarci a trovare una cura
per malattie come Parkinson e Alzheimer, in cui è stato osservato proprio un
alto numero di sostanze potenzialmente dannose nel cervello.
Noi esseri umani, come molti
animali, siamo attivi durante le ore di luce: anche questo potrebbe lasciar pensare
che dormiamo per recuperare le energie, per attrarre meno predatori quando i
nostri sensi sono meno efficaci. Qualcuno potrebbe obiettare che, proprio per
quest'ultimo motivo, dovremmo rimanere svegli e vigili ben più che durante il
giorno. Per chi "crede" nell'evoluzionismo, la risposta sarebbe proprio nei suoi meccanismi: è più vantaggioso fingersi morti e non far rumore, piuttosto che aggirarsi nell'ambiente, fare rumore ed essere inconsapevole preda di animali con la vista più acuta della nostra.
Altri animali sono notturni, o crepuscolari. I loro sensi sono quindi adatti (o adattati, nel corso dell'evoluzione) alla scarsa o nulla disponibilità di luce solare. Molti predatori sono notturni proprio per sfruttare la vista o altri sensi meno sviluppati delle loro prede.
Un mondo in continuo movimento 24 ore su 24, in cui falchi e civette si spartiscono gli stessi sentieri di caccia ma senza concorrenza, in quanto in scena in momenti diversi.
Sul numero 24 ci salutiamo fino alla prossima settimana, quando parleremo del nostro orologio biologico.
Sul numero 24 ci salutiamo fino alla prossima settimana, quando parleremo del nostro orologio biologico.
[1] Xie, L., Ka, H., Xu, W., Chen, M.J.,
Liao, Y., Thiyagarajan, M. Et al. (2013). Sleep drives metabolite clearance from the adult brain. Science,
342 (6156), 373-377. Doi: 10.1126/science.1241224.
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