Il nome spiega tutto. Questa "guerrilla", attraverso attacchi verdi, ha l'obiettivo di combattere il degrado urbano simboleggiato anche dall'incuria delle aree verdi, siano esse parchi o aiuole. Attraverso operazioni di riabbellimento, piantando nuovi alberi, fiori e piante, cercano di sensibilizzare la popolazione e fare qualcosa di concreto che abbia come target le stesse aree dove viviamo, le nostre stesse città che spesso vengono lasciate al degrado da amministrazioni poco attente.
Tutto è cominciato nel 2006, da un'idea di alcuni ragazzi di Milano. Nel tempo, sempre più persone hanno abbracciato la loro causa, in tutta la penisola.
Nel loro sito ufficiale potete trovare altre informazioni al grido di "Libera il giardiniere che è in te!".
Qui vorrei raccontare la storia di un'azione verde di Guerrilla Gardening, con il recupero di una chiesetta che era diventata addirittura una discarica abusiva.
Leggiamo le parole di Alessio Bufalino e Simona
Tocco, due giovani che amano la propria città e che hanno deciso di
destinare
il proprio tempo alla cura del territorio, anche quando dimenticato e
abbandonato. Lui formatore e presidente di un associazione chiamata
Ex-Duco laB, lei archeologa e presidente dell'associazione Guglielmo
Tocco.
"Il due giugno 2013, è stato portato un “attacco” di Guerrilla Gardening nei pressi della chiesa di San Giuseppe Giusto, fra Lentini e Carlentini.
"Il due giugno 2013, è stato portato un “attacco” di Guerrilla Gardening nei pressi della chiesa di San Giuseppe Giusto, fra Lentini e Carlentini.
La Guerrilla Gardening
non è altro che un modo pacifico per riappropriarsi degli spazi comuni
abbandonati ed oggetto di incuria, da parte di privati cittadini. Gli
“attacchi” verdi sono gli atti dimostrativi mediante i quali essa avviene, e
consistono nella cruenta ed eversiva pratica di coltivare uno spazio e renderlo
verde, con un orto o un giardino, prendersene cura e renderlo più bello.
A San Giuseppe Giusto abbiamo fatto così. Questa chiesetta
rupestre, di impianto bizantino e poi ricostruita più volte, sconsacrata da un
centinaio d’anni, si trova nei pressi dell’abitato di Lentini, su una stradina
che si inerpica sulla collina di Ciricò, e ricade nel territorio della
limitrofa Carlentini. Molti abitanti delle due cittadine la conoscono, ma
l’hanno sempre vista abbandonata ed oggetto di incuria: essa veniva infatti
fino all’anno scorso utilizzata, dentro e fuori, come discarica abusiva. Un
gruppo di cittadini ha deciso di “adottarla”, prendersene cura e pulirla.
Adesso San Giuseppe Giusto è stata liberata dai rifiuti, e da qualche giorno
anche ripulita dalle erbacce grazie all’intervento del Comune di Carlentini.
Ma i nostri Guerriglieri Verdi volevano di più. La
costruzione è posta in un luogo bellissimo, in mezzo alle campagne, su una
vallata che dà su agrumeti ed uliveti. Un piccolo terrazzamento adiacente alla
chiesa e delimitato da un muretto a secco, di circa 50mq, che affaccia sulla
valle, sembrava adatto a un “attacco”. E così, armati di rastrelli, cesoie e
zappette, hanno deciso di ripulirlo da sterpaglie e spazzatura dimenticata, e
farne un piccolo giardino segreto. Sono state lasciate le piante di macchia
mediterranea che sono cresciute lì spontaneamente, un bellissimo cappero
abbarbicato alla roccia, una ferula, il sommacco, l’asparago selvatico,
l’olivastro ed altre piante che adesso sono a riposo poiché è arrivata la
stagione estiva, e sono state portate lì altre piante perlopiù grasse, in modo
da resistere al caldo del periodo.
L’idea è quella di portare ognuno la propria pianta, con l’andare del tempo, in modo da rendere la chiesetta abbandonata chiesa di tutti, perché è lì che abbiamo le piantine del nostro terrazzo...Continueremo a curare queste piantine, grazie anche alla presenza a pochi metri di un pozzo per l’irrigazione delle campagne circostanti, ed a piantarne delle altre con il mutare delle stagioni. La nostra avventura è appena iniziata..."
Un'iniziativa bellissima, per rivalorizzare quei piccoli tesori architettonici, storici e culturali che sono le chiesette del sud Italia. Vedere queste persone lavorare insieme per la comunità è un piacere per gli occhi e per il cuore. Complimenti!
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