Oggi una triste notizia su tutti i giornali e social media. La scienziata Margherita Hack ci ha lasciato.
Qui ad Eco-Sphera la ricordiamo soprattutto per la sua vivace presenza, la sua simpatia toscana, la sua enorme intelligenza, le sue battute e le sue battaglie per la vita, per i diritti civili, contro lo sfruttamento degli animali nei lager degli allevamenti, contro le idee fasciste, contro i privilegi della casta.
Un sorriso e due occhi così comunicativi, un vuoto incolmabile.
Per fortuna ci rimangono i suoi messaggi, i suoi libri, i video.
Buon viaggio tra le stelle, signora Hack. Ci manca già.
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29.6.13
19.6.13
La piramide di Lipton riveduta e corretta
Tempo fa abbiamo segnalato il fatto che la Lipton aveva prodotto dei filtri che, dietro la elegante forma di piramide, nascondevano il fatto di non essere riciclabili come i tradizionali filtri in cotone riciclabile, in quanto fatte di poliestere. Praticamente plastica non riciclabile.
A quanto pare la Lipton ha voluto correggere questo errore che avrebbe portato ad aumentare la quantità di rifiuti non riciclabili per persona. Infatti l'azienda ha iniziato a produrre le piramidine in cotone, proprio come i filtri rettangolari che tutti conosciamo.
Non c'è che dire, un ottima cosa!
Ma ricordiamo anche che il miglior modo per bere un tè riducendo al minimo l'inquinamento è quello di comprarlo sfuso in erboristeria. Questo porterà ad altri due vantaggi: costerà meno (meno costi di materiale e imbustamento nei filtri) e potrete scegliere voi quale sapore dare alla vostra bevanda, evitando gli aromi aromi chimici che spesso si trovano nei filtri confezionati.
Buon tè!
A quanto pare la Lipton ha voluto correggere questo errore che avrebbe portato ad aumentare la quantità di rifiuti non riciclabili per persona. Infatti l'azienda ha iniziato a produrre le piramidine in cotone, proprio come i filtri rettangolari che tutti conosciamo.
Non c'è che dire, un ottima cosa!
Ma ricordiamo anche che il miglior modo per bere un tè riducendo al minimo l'inquinamento è quello di comprarlo sfuso in erboristeria. Questo porterà ad altri due vantaggi: costerà meno (meno costi di materiale e imbustamento nei filtri) e potrete scegliere voi quale sapore dare alla vostra bevanda, evitando gli aromi aromi chimici che spesso si trovano nei filtri confezionati.
Buon tè!
11.6.13
Webinar "Biodiversità e reti" martedì 11 giugno
Biodiversità e reti: nuovi paradigmi nell’ecologia e nella conservazione della natura con Alessandra Melucci
“Gli esseri viventi non sono individui isolati, a sé stanti, ma sono immersi in una rete di relazioni: la vita è tale solo in quanto si struttura come sistema, come rete in cui tutti i diversi organismi trovano la propria realtà”. (Fritjof Capra, 2002)La comprensione del funzionamento degli ecosistemi e del loro ruolo nelle funzioni autoregolative del pianeta hanno portato negli anni le politiche della conservazione della natura ad una ridefinizione che vede sempre più l’inclusione del paradigma sistemico negli obiettivi e negli strumenti adottati.
Durante il webinar verrà proposta una panoramica sul tema della conservazione della natura e in che termini come cittadini ne siamo interessati. Cercheremo di comprendere meglio il concetto di biodiversità e di come la vita ci fornisca risorse e modelli di organizzazione per una sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Alessandra Melucci naturalista e formatrice, si occupa di conservazione della natura applicata alla pianificazione territoriale, con specifico riferimento alle reti ecologiche. Promuove il ruolo delle comunità locali come motore necessario alla realizzazione di azioni di tutela e valorizzazione ambientale del territorio attraverso processi di progettazione partecipativa.
Il link per accedere al webinare dalle ore 21 è http://teach4.us/17FgzXI
Buon webinar!
10.6.13
Una casa ecosostenibile e trendy!
Oggi ricordiamo i molteplici vantaggi di una casa ecosostenibile con un articolo di Christian Baraldi, giornalista ed esperto di architettura "verde". Buona lettura!
Inutile fare la petulante
paternale sulle violenze quotidiane che offriamo alla generosa Madre Terra,
conosciamo già la sua (per niente ottimistica) cartella clinica. E conosciamo
anche, forse, tante di quelle piccole iniziative che possiamo mettere in atto
per iniziare una bella terapia ricostituente!
La nostra casa, il nostro nido è
il nucleo della nostra esistenza e tutti ne abbiamo almeno una, fosse anche una
stanza in affitto. È proprio qui il bello: chiunque di noi può iniziare a fare
qualcosa per rendere la propria abitazione ecosostenibile, ecocompatibile e, di
conseguenza, assolutamente all’avanguardia e di tendenza!
Se abbiamo la fortunata
possibilità di costruire una casa
indipendente in un lotto, allora le sue caratteristiche principali sono:
1. Pareti perimetrali speciali
che, in 30cm, alternano strati di masonite, fibre di legno e altri isolanti e i
tubi dell’acqua calda per riscaldare il perimetro della casa; pareti interne
che in 20cm di lanavetro e altri isolanti schermano la temperatura (e i suoni)
in modo decisamente migliore rispetto alle comuni pareti, con un risparmio
energetico enorme.
2. Solaio che isola dall’esterno
grazie alla lana minerale e il coibentato. Alcuni sostengono, e non per sentito
dire, che piantare un prato isoli ancora meglio. Della serie: tesoro, facciamo
un picnic in terrazzo?
3. Per quanto riguarda
elettricità e riscaldamento, grazie ai pannelli foto voltaici e ad impianti di
cogeneratori, la casa è autosufficiente per anche tutto l’anno. In ogni caso:
se la propria produzione è superiore, viene venduta al sistema nazionale
(capito? Ci guadagni pure!); se è inferiore, ci si allaccia come chiunque. Il
funzionamento del cogeneratore ha la sua duplice funzione nel fornire energia
elettrica e, prelevando il calore che il funzionamento della macchina produce,
riscaldare la casa. Qualcuno diceva: nulla si crea, nulla si distrugge!
4. Zona giorno a sud, zona notte
a nord, per sfruttare durante il giorno la luce solare. Alcune case sono
talmente bizzarre da essere fatte per ruotare durante il giorno e seguire, come
un girasole, la nostra stella nel suo apparente percorso diurno!
5. La raccolta dell’acqua piovana
per tutti gli usi non alimentari.
Sebbene una casa di questo genere
costi il 40% in più di una casa tradizionale, in pochi anni e con i
finanziamenti nazionali questo costo viene abbattuto per iniziare a risparmiare
oltre 1.000 € l’anno! Beh, con quei soldi ci facciamo una bella vacanza a Ibiza
o una crociera,no?
Se invece vogliamo adattare il
nostro appartamento cittadino alle
esigenze naturali, le regole sono simili, anche complementari:
1. Lampade a basso consumo
energetico in tutte le stanze. Accenderle solo quando davvero servono e non
sottovalutare la calma, tranquilla e bellissima luce delle candele. Da Ikea con
meno di 3 € vendono confezioni da 100 candele!
2. Rivestire le pareti interne
perimetrali di legno, che isola e sicuramente rende l’apparenza migliore della
migliore carta da parati. Anche il parquet a terra sfrutta lo stesso principio.
Soprattutto innestare uno strato isolante dietro la zona che ospita il
termosifone, che è sempre (deficientemente) più sottile del resto della parete.
3. Colori, tinture e materiali atossici
e naturali per colorare ed arredare gli interni.
4. Impianti elettrici provvisti
di cavi schermati e disgiuntori.
Una delle notizia che mi ha
lasciato di stucco è la versatilità del bambù, per usare termini a noi
noti. Il bambù è considerato dalla
cultura naturale come una valida possibilità di costruzione ecologica. Chiamato
anche ‘l’acciaio naturale’ per le sue stupefacenti capacità tecniche, è
ampiamente usato in America Latina ed in Asia. Chi l’avrebbe mai detto…
Insomma,
ricordando di:
- spegnere le spie led di televisori e altri elettrodomestici;
- di fare la lavatrice nelle ore notturne e solo a pieno carico e a basse temperature; magari lavare un po’ di più i vestiti a mano;
- di non abusare dell’acqua corrente (ché l’Africa non è fatta di laghi): per esempio, preferire al bagno la doccia aprendo l’acqua all’inizio per insaponarsi e alla fine per sciacquarsi;
- di riempire la vostra casa di splendide piante,
- di fare la raccolta differenziata in modo corretto
ci
ricorderemo di conseguenza che dobbiamo ridare al nostro povero corpo e alla
nostra mente, di cui abusiamo nelle città artificiali, ciò che, ahimé un tempo,
era gratis e alla portata di tutti. Il fascino di una casa in legno non lo
regalerà mai né una cornice in cartongesso né una decorazione in stencil, per
quando noi facciamo per renderci la vita meno d’asfalto possibile.
4.6.13
Guerrilla Gardening, green attack a Lentini!
Il nome spiega tutto. Questa "guerrilla", attraverso attacchi verdi, ha l'obiettivo di combattere il degrado urbano simboleggiato anche dall'incuria delle aree verdi, siano esse parchi o aiuole. Attraverso operazioni di riabbellimento, piantando nuovi alberi, fiori e piante, cercano di sensibilizzare la popolazione e fare qualcosa di concreto che abbia come target le stesse aree dove viviamo, le nostre stesse città che spesso vengono lasciate al degrado da amministrazioni poco attente.
Tutto è cominciato nel 2006, da un'idea di alcuni ragazzi di Milano. Nel tempo, sempre più persone hanno abbracciato la loro causa, in tutta la penisola.
Nel loro sito ufficiale potete trovare altre informazioni al grido di "Libera il giardiniere che è in te!".
Qui vorrei raccontare la storia di un'azione verde di Guerrilla Gardening, con il recupero di una chiesetta che era diventata addirittura una discarica abusiva.
Leggiamo le parole di Alessio Bufalino e Simona
Tocco, due giovani che amano la propria città e che hanno deciso di
destinare
il proprio tempo alla cura del territorio, anche quando dimenticato e
abbandonato. Lui formatore e presidente di un associazione chiamata
Ex-Duco laB, lei archeologa e presidente dell'associazione Guglielmo
Tocco.
"Il due giugno 2013, è stato portato un “attacco” di Guerrilla Gardening nei pressi della chiesa di San Giuseppe Giusto, fra Lentini e Carlentini.
"Il due giugno 2013, è stato portato un “attacco” di Guerrilla Gardening nei pressi della chiesa di San Giuseppe Giusto, fra Lentini e Carlentini.
La Guerrilla Gardening
non è altro che un modo pacifico per riappropriarsi degli spazi comuni
abbandonati ed oggetto di incuria, da parte di privati cittadini. Gli
“attacchi” verdi sono gli atti dimostrativi mediante i quali essa avviene, e
consistono nella cruenta ed eversiva pratica di coltivare uno spazio e renderlo
verde, con un orto o un giardino, prendersene cura e renderlo più bello.
A San Giuseppe Giusto abbiamo fatto così. Questa chiesetta
rupestre, di impianto bizantino e poi ricostruita più volte, sconsacrata da un
centinaio d’anni, si trova nei pressi dell’abitato di Lentini, su una stradina
che si inerpica sulla collina di Ciricò, e ricade nel territorio della
limitrofa Carlentini. Molti abitanti delle due cittadine la conoscono, ma
l’hanno sempre vista abbandonata ed oggetto di incuria: essa veniva infatti
fino all’anno scorso utilizzata, dentro e fuori, come discarica abusiva. Un
gruppo di cittadini ha deciso di “adottarla”, prendersene cura e pulirla.
Adesso San Giuseppe Giusto è stata liberata dai rifiuti, e da qualche giorno
anche ripulita dalle erbacce grazie all’intervento del Comune di Carlentini.
Ma i nostri Guerriglieri Verdi volevano di più. La
costruzione è posta in un luogo bellissimo, in mezzo alle campagne, su una
vallata che dà su agrumeti ed uliveti. Un piccolo terrazzamento adiacente alla
chiesa e delimitato da un muretto a secco, di circa 50mq, che affaccia sulla
valle, sembrava adatto a un “attacco”. E così, armati di rastrelli, cesoie e
zappette, hanno deciso di ripulirlo da sterpaglie e spazzatura dimenticata, e
farne un piccolo giardino segreto. Sono state lasciate le piante di macchia
mediterranea che sono cresciute lì spontaneamente, un bellissimo cappero
abbarbicato alla roccia, una ferula, il sommacco, l’asparago selvatico,
l’olivastro ed altre piante che adesso sono a riposo poiché è arrivata la
stagione estiva, e sono state portate lì altre piante perlopiù grasse, in modo
da resistere al caldo del periodo.
L’idea è quella di portare ognuno la propria pianta, con l’andare del tempo, in modo da rendere la chiesetta abbandonata chiesa di tutti, perché è lì che abbiamo le piantine del nostro terrazzo...Continueremo a curare queste piantine, grazie anche alla presenza a pochi metri di un pozzo per l’irrigazione delle campagne circostanti, ed a piantarne delle altre con il mutare delle stagioni. La nostra avventura è appena iniziata..."
Un'iniziativa bellissima, per rivalorizzare quei piccoli tesori architettonici, storici e culturali che sono le chiesette del sud Italia. Vedere queste persone lavorare insieme per la comunità è un piacere per gli occhi e per il cuore. Complimenti!
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